Home AERO 2014 PONY 11 – Fabrizio S. Bovi ricorda l’amico Jack Zanazzo –...

PONY 11 – Fabrizio S. Bovi ricorda l’amico Jack Zanazzo – Il video esclusivo di FlyEurope.TV di un vecchio documentario insieme

Voleva fare l’aviatore. E lo ha fatto alla sua maniera, lasciando nell’azzurro una scia di leggenda.
Con cloche, manetta e pedaliera ha segnato un’epoca del volo irripetibile, nella quale uomini e macchine davano lealmente il meglio di sé, senza infingimenti.
Per Jack l’Aviazione è stata assai più di una smisurata passione per il volo: era un crogiolo di valori e di ideali non negoziabili, e per questo non era facile al compromesso. Ma dietro la scorza di guerriero nascondeva una generosità senza limiti come il cielo che i suoi occhi indagatori puntavano fin da ragazzo.
Nella sua infanzia nel ‘Triangolo del Ciò’ qualsiasi trabiccolo andava smontato e rimontato per comprenderne il funzionamento. La sua insaziabile curiosità si spingeva oltre le macchine volanti;dietro a ciascuna di esse, diceva, a ogni latitudine e longitudine ci sono storie da sapere e uomini con cui intendersi. Il suo ardimento, contenuto nella perfetta misura del rischio, era frutto dello studio scientifico e della conoscenza dei limiti umani. Da grande aviatore sapeva guardare oltre l’orizzonte per coglierne i segnali premonitori. Il suo vanto era di non avere mai perso un gregario.
Aerei ed elicotteri per Jack non avevano segreti; li valutava a colpo d’occhio e li domava fin dal primo volo.
La sua vita è un diario di avventure. In Pattuglia gli riservarono il posto speciale di secondo solista,‘Pony 11’, privilegio concesso a lui solo. Più giovane Top Gun della NATO, primo alla scuola francese dei piloti collaudatori. Ovunque si richiedessero il suo talento e la sua esperienza, lui c’era: dalla Sperimentale ai poligoni di tiro, dai deserti d’Arabia alle Ande peruviane. All’estero creava team acrobatici dall’impronta italiana e dalla parlata veneta. Ha conquistato la fiducia di sceicchi, strabiliato il Bourget con manovre aeree che nessuno aveva osato, dato vita alla più bella squadriglia civile di aquile da voltige. Ha volato con tutto, mai sazio di provare e sperimentare. Spento il reattore ha donato il suo sapere alla rinata aviazione leggera, prodigo di consigli, senza cedimenti e senza nulla chiedere.
Per settemila chilometri, volando a pelo d’Africa, ha portato un aeroplanetto missionario fino al Ciad. Il suo inseparabile Custode non poteva che essere un Angelo Pilota speciale come lui.
Ora insieme collaudano nuove nuvole e disegnano arcobaleni in formazione stretta.
Ciao Aviatore, autorizzato al tuo decollo senza limiti.

NEL VIDEO (di alcuni anni orsono)

“FLIGHT TESTERS” (Italian Language) – 1° PUNTATA
Di nuovo insieme Jack Zanazzo e Fabrizio S. Bovi, la coppia che per oltre 20 anni a raccontato oltre 250 velivoli per il mensile “Volare” in un nuovissimo ed inedito format televisivo che racconterà le prove in volo.

Chi sono i due protagonisti

JACK – Il collaudo è il mio mestiere
Il suo nome è Giovanni Battista Zanazzo, ma per tutti – in aviazione – è “Jack”.
Da grande voleva fare l’aviatore e c’è riuscito, provando di tutto e di più.
E’ stato il più giovane Top Gun della NATO, solista delle Frecce Tricolori, capo pilota sperimentatore.
Ha creato aeronautiche militari e pattuglie acrobatiche in giro per il mondo e collaudato mezzi d’ogni tipo, dagli elicotteri ai caccia.
Quando non vola smonta e rimonta aerei e motori. Sul libretto ha oltre diecimila ore di volo, spese in gran parte a scoprire i segreti delle macchine volanti.

FABER – Vi racconto l’aviazione
Il suo nome è Fabrizio S. Bovi. Ha imparato a pilotare gli aerei che aveva i calzoni corti, e da allora non ha più smesso di raccontare le meraviglie del volo, dentro e fuori dall’atmosfera. Da quarant’anni fa il giornalista aerospaziale; per due lustri è stato capo ufficio stampa in Agusta e per due decenni è stato redattore, inviato speciale e responsabile delle prove di volo con il mensile VOLARE. Ha scritto oltre diecimila pezzi e volato con ogni tipo di macchina volante costruita dall’uomo, dal parapendio al Concorde. Da anni attende il visto di accesso all’Area 51 per potere salire finalmente su un UFO.