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Chuck Yaeger – Se ne va a 97 anni il più grande aviatore del mondo. Un tributo di Fabrizio S. Bovi

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(di Fabrizio S. Bovi – FlyEurope.TV) – Al Salone di Le Bourget dell’83 la Northrop presentava il caccia F 20 Tigershark, in gara con il General Dynamics F 16. Alle 18:00, finito il Salone, si tornava tutti in albergo a Parigi. Decine di migliaia di persone che formavano la più grande e variegata community aeronautica del pianeta si muovevano tutte insieme intasando per due o tre ore le sei corsie del Boulevard Leclerque fino a La Chapelle. Si procedeva metro dopo metro, sui pullmini, stanchi morti e assonnati. Per vincere la noia di quell’interminabile viaggio si era diffuso lo scherzo goliardico di scendere al volo dal pullmino e tappezzare di adesivi il retro di quello che precedeva, soprattutto se il veicolo davanti apparteneva a un’azienda rivale. Per noi di Agusta i nemici da tappezzare erano i francesi di Aérospatiale, e viceversa. Al gioco si prestavano occasionalmente i colleghi della Bell Helicopters e della Sikorsky, mentre i tedeschi della MBB se ne restavano chiusi nei loro mezzi, ingrugniti. Una sera, tornando dal Bourget, si procedeva, come al solito intruppati e a passo d’uomo, fianco a fianco al pullmino della Northrop. Dopo esserci scambiati un cenno di saluto, uno dei Northrop mi fece segno di volere scambiare con me uno spillino dorato da giacca, che a quei tempi costumavano tantissimo. C’era persino chi li collezionava come francobolli. Quell’anno l’Agusta presentava il mockup dell’A129 e lo spillino era molto ricercato. A gesti spiegai all’amico americano che sarei passato a trovarlo il giorno dopo (eravamo vicini di chalet) ma lui insistette per fare lo scambio lì al momento, bordo-bordo. Il pullmino della Northrop era dotato di porta scorrevole, così, seguendo le istruzioni di un tipo in tuta di volo rosso fuoco, l’autista iniziò ad affiancarsi fino a pochi centimetri dalla nostra fiancata sinistra. A bordo dei  pullmini tutti partecipavano divertiti a quella sorta di improvvisato ‘rifornimento in volo’. Giunto a distanza di braccio dal mio finestrino il tipo con la tuta di volo rossa di affacciò alla porta e mi passò un portachiavi del Tigershark, mentre io gli allungavo una manciata di spillini del Mangusta. Ci stringemmo la mano per suggellare lo scambio e ci salutammo ridendo.

Era Chuck Yeager.

N.D.R. L’ufficiale e pilota collaudatore della US Air Force Chuck Yeager, conosciuto come “l’uomo più veloce del mondo”, è morto all’età di 97 anni.
Yeager ha infranto la barriera del suono quando ha testato l’X-1 nell’ottobre 1947, anche se l’impresa fu annunciata al pubblico solo nel 1948.
“Una vita incredibile ben vissuta, il più grande pilota d’America”, ha twittato la moglie.
La sua eredità ha conquistato anche le generazioni successive, grazie al libro e al film del 1983 “The Right Stuff”.
Nato nel 1923 e cresciuto in West Virginia, Yeager è entrato nell’Aeronautica Militare all’età di 18 anni nel 1941 ed è stato assegnato al Corpo Aereo dell’Esercito, secondo il suo sito web.
Nel 1943, Yeager ha ricevuto l’incarico di ufficiale di volo di riserva prima di diventare pilota nel comando dei caccia dell’Eight Air Force di stanza in Inghilterra.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, secondo la sua biografia sulla Britannica, Yeager volò 64 missioni e abbatté 13 aerei tedeschi.
“Molti non hanno superato la Seconda Guerra Mondiale. La maggior parte non ha superato i primi giorni di test di pilotaggio”, ha spiegato un suo amico. “Le probabilità di sopravvivenza per Chuck erano scarse quanto le probabilità che l’America ottenesse la propria libertà”.
Yeager fu abbattuto sulla Francia nel marzo del 1944 nella sua ottava missione di combattimento, ma riuscì a sfuggire alla cattura con l’aiuto della resistenza francese.
Tornò negli Stati Uniti nel 1945 e sposò sua moglie Glennis che aveva dato il nome a diversi dei suoi aerei da combattimento.
Dopo la guerra, Yeager divenne un istruttore di volo e un pilota collaudatore, lavorando come assistente di manutenzione nella Sezione Caccia della Divisione Test di Volo a Wright Field in Ohio.
Le eccezionali capacità di Yeager sono state rapidamente riconosciute, e gli è stato chiesto di esibirsi in airshow e test per i nuovi aerei.
Nel 1946, il colonnello Albert Boyd, capo della divisione di test di volo scelse Yeager come allievo della nuova scuola per piloti collaudatori a Wright Field.
Il Col. Boyd ha scelto Yeager per essere il primo a pilotare il Bell X-1 a razzo perché lo considerava il miglior pilota ‘istintivo’ che avesse mai visto e aveva dimostrato una straordinaria capacità di rimanere calmo e concentrato in situazioni di stress.
Dopo mesi di voli con l’X-1, Yeager ha infranto la barriera del suono con il suo aereo il 14 ottobre 1947 sul Rogers Dry Lake nel sud della California.


L’X-1 raggiunse la velocità di Mach 1,06 o 700 mph facendo di Yeager il primo uomo a viaggiare più veloce del suono e guadagnandosi il titolo di “Uomo più veloce del mondo”.
Yeager trascorse gli anni successivi continuando a testare i velivoli e spingendo i limiti, stabilendo il record di velocità per un velivolo ad ala di Mach 2,44 nel dicembre 1953 e per questo record fu premiato dal Presidente Dwight D. Eisenhower con l’Harmon International Trophy del 1953.
Di nuovo operativo nel 1954, assume il comando del 417° squadrone di bombardieri da combattimento di stanza alla base aerea di Hahn in Germania, e poi alla base aerea di Toul-Rosières in Francia.
Il presidente Ronald Reagan gli conferisce la Medaglia presidenziale della libertà, il più alto riconoscimento civile della nazione durante un pranzo alla Casa Bianca nel 1985.
Nel 1957, Yeager tornò in California e prese il comando del 1° Fighter Day Squadron presso George AFB, secondo il suo sito web.
Divenne comandante della Scuola Piloti della Ricerca Aerospaziale e passò il resto della sua vita continuando a svolgere altre mille attività aeronautiche fino alla serena vecchiaia.